Pippo Calò, nato il 31 agosto 1930 a Siculiana, in provincia di Agrigento, è stato un noto mafioso italiano. È stato uno dei principali esponenti della criminalità organizzata italiana negli anni '80 e '90, facente parte della cosiddetta "cupola" di Cosa Nostra.
Calò è stato coinvolto in molti affari di droga e riciclaggio di denaro e ha gestito alcune delle operazioni più lucrative della mafia italiana. Era noto per la sua astuzia e intelligenza, ed era rispettato all'interno dell'organizzazione.
Nel 1985, Calò è stato uno dei principali protagonisti del cosiddetto "Maxiprocesso", il più grande processo mai condotto nei confronti della mafia italiana. È stato condannato a 13 anni di carcere, ma le sue condanne sono state successivamente ridotte in seguito a vari appelli.
Calò è stato coinvolto anche in diversi omicidi, tra cui l'assassinio del generale dei Carabinieri Carlo Alberto dalla Chiesa nel 1982. Tuttavia, non è mai stato condannato per questi crimini specifici.
Dopo alcuni anni trascorsi in carcere, Calò è stato rilasciato nel 1996 e si è ritirato dalla criminalità organizzata. Ha cercato di mantenere un profilo basso, ma è stato coinvolto in un caso di riciclaggio di denaro nel 2005. È stato condannato nuovamente nel 2007 e ha trascorso gli ultimi anni della sua vita agli arresti domiciliari.
Pippo Calò è morto il 14 maggio 2017 a Roma, all'età di 86 anni. La sua figura rappresenta uno dei simboli della potenza e del potere della mafia italiana nel corso del XX secolo.
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