Pippo Calò, al secolo Giuseppe Calò (Palermo, 30 settembre 1931 – Roma, 20 dicembre 2017), è stato un mafioso italiano, legato alla Cupola e figura di spicco della Banda della Magliana. Era soprannominato "il cassiere di Cosa Nostra" per la sua abilità nel riciclare denaro sporco.
Calò iniziò la sua carriera criminale nel mandamento di Porta Nuova a Palermo, scalando rapidamente i ranghi. Negli anni '70 si trasferì a Roma, dove strinse legami con la Banda della Magliana, un'organizzazione criminale romana con cui collaborò in operazioni di riciclaggio e nel traffico di stupefacenti.
Il suo coinvolgimento in importanti eventi criminali è ampiamente documentato. È stato condannato per la Strage del Rapido 904, un attentato terroristico del 1984. Ha anche avuto un ruolo significativo nell'omicidio del banchiere Roberto Rosone, vice presidente del Banco Ambrosiano.
Calò è stato arrestato nel 1985 e condannato all'ergastolo per associazione mafiosa e altri crimini. Durante la sua detenzione, ha fornito informazioni alle autorità, contribuendo a svelare importanti dettagli sulle attività di Cosa Nostra e della Banda della Magliana.
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